COVID-19 Come affrontare la Fase 2 e riaprire le attività lavorative

Con la fase 2, le imprese devono trovare nuove organizzazioni e metodologie di lavoro per garantire gli aspetti di salute e sicurezza di lavoratori, clienti, fornitori e utenti in genere.

Servono visione e approccio mentale aperti, adattabilità alle nuove necessità per garantire il rispetto delle regole; una capacità di comunicare la sicurezza nel rispetto delle sensibilità soggettive che un professionista è preparato a svolgere.

 

Il DPCM del 17/05/2020 integra il precedente del 26/04/2020 e affida alle Regioni l’identificazione delle modalità idonee alla riapertura.

La Conferenza delle Regioni e le Provincie Autonome ha generato le “Linee di indirizzo per la riapertura delle attività Economiche, Produttive e Ricreative”, in Veneto ha prodotto l’Ordinanza n.48 del 18/05/2020.

 

“In tale contesto, il sistema aziendale della prevenzione consolidatosi nel tempo secondo l’architettura prevista dal decreto legislativo 81/08 costituisce la cornice naturale per supportare la gestione integrata del rischio connesso all’attuale pandemia. In ogni caso, solo la partecipazione consapevole e attiva di ogni singolo utente e lavoratore, con pieno senso di responsabilità, potrà risultare determinante, non solo per lo specifico contesto aziendale, ma anche per la collettività.” (Ordinanza Veneto n.48-17/05/20)

 

La norma riconosce i riferimenti in materia di salute e sicurezza nel D. Lgs. 81/08 e identifica le misure importanti da osservare, oltre a quelle che riguardano le specifiche attività, che si possono riassumere come segue:

  • Sanificazione e pulizia degli ambienti;
  • Igienizzazione frequente delle mani;
  • Utilizzo di mascherina e guanti;
  • Distanza interpersonale di un metro;
  • Non creare assembramento di persone;
  • Distanza di due metri tra i tavoli nella ristorazione e tra le scrivanie in ufficio;
  • Comunicazione con ogni mezzo delle misure e delle raccomandazioni sui comportamenti corretti atti alla prevenzione del contagio;
  • Controllo della temperatura corporea delle persone.

 

Queste attività devono essere ben integrate sia nell’organizzazione quotidiana, sia nella pianificazione delle attività di ogni azienda.

Ogni impresa deve adottare un Protocollo anti-contagio redatto e implementato in allegato al Documento di Valutazione dei Rischi.

 

Il datore di lavoro deve approfondire il tema delicato della tutela e della prevenzione del rischio nelle attività lavorative attraverso la messa a punto dei necessari adeguamenti e lo studio specifico delle migliori soluzioni adottabili con rapidità, assicurando la continuità delle attività e la salute delle persone.

 

E’ una fase importante per l’azienda nella quale il datore di lavoro può svolgere un ruolo fondamentale:

  • affrontare la normativa con atteggiamento proattivo;
  • comunicare nel giusto modo l’impegno dell’azienda allo scopo di raggiungere una giusta consapevolezza delle importanti misure anti contagio adottate;
  • raggiungere un rapporto di fiducia con i lavoratori e con i clienti e migliorare così le performance dell’azienda.

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